Cosa c'entra questa bottiglia di coca-cola con Michele Saee???? Leggete il post e capirete.
A Los Angeles, mi sembra propio la prima sera, Pier ci porta a vedere da fuori lo studio di Saee. Ma chi è costui, un architetto dal nome vagamente italiano? Beh, già prima di partire avevo clikkato sul suo sito, ma a parte l'action script che segna il passaggio del mouse e la registrazione del percorso compiuto durante la navigazione del sito, come se disegnassimo qualcosa, e beh, il sito nn appagava la bravura di Saee. Così mi compro il libricino via internet che Pier mi aveva fatto vedere un giorno e me lo studio un pò.
Sul libro ci sono molte foto dei plastici realizzati per i progetti di Saee...Quello del Publicis Drugstore è fatto con del forex, laminil e plexiglass e i fili di ferro, importantissimi per definire le linee guida delle superfici e dei volumi...il non finito michelangiolesco viene ben interpretato da questa tecnica..ma molte volte è più bello il modellino che l'opera fibita...ma nn in questo caso.
Sul libro ci sono molte foto dei plastici realizzati per i progetti di Saee...Quello del Publicis Drugstore è fatto con del forex, laminil e plexiglass e i fili di ferro, importantissimi per definire le linee guida delle superfici e dei volumi...il non finito michelangiolesco viene ben interpretato da questa tecnica..ma molte volte è più bello il modellino che l'opera fibita...ma nn in questo caso.
Beh, al dire il vero nn è così semplice da capire. E come ti dicono sempre in facoltà:" Per capire un'architettura la devi toccare!", certo....ma nn capita tutti i giorni di viaggiare.
Ma quest'anno, diciamo che spesso e volentieri ho bazzicato in quel di Parigi e propio sugli Champs Elysèes, alla fine vicino al famossissimo Arco di trionfo cè un'opera dell'architetto losangelino: il Publicis Drugstore. Le foto notturne che ho scattato sono di questo marzo, mentre quelle di giorno sono del mio ultimo viaggio fatto una settimana fà...roba fresca!
La realizzazione di Publicis Drugstore ha comportato la ristrutturazione di un edificio preesistente, nel centro di Parigi in Champs-Elysées, forse la strada più frequentata se non più importante della capitale francese. Michele Saee, Come molti architetti della West Coast, Saee è un personaggio la cui identità è indefinibile in termini tradizionali, perché è lui stesso il prodotto di culture diverse. È nato in Iran, ha studiato in Italia, si è trasferito a Los Angeles. All’immaginario mediorientale possiamo ascrivere l’esuberanza formale e l’avvolgente e sensuale giuoco delle curve che caratterizzano la gran parte dei suoi lavori e che avvolgono la facciata di Publicis. Alla formazione in Italia e all’incontro con Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, Superstudio e i radicali fiorentini, sono da ascrivere la particolare sensibilità che l’architetto mostra nel rapportare il corpo allo spazio e nell’attenzione per le proporzioni e la misura. In Publicis lo si vede dalla capacità con la quale Saee evita di cadere nel pericolo dell’anonimato e del fuori scala, così frequente nei centri commerciali. Al contatto con i protagonisti della scuola della West Coast, quali Moss e Morphosis, possiamo far risalire la capacità di lavorare con i nuovi materiali e soprattutto di organizzare lo spazio in senso cinematografico. Publics ci appare, infatti, come il risultato di un perfetto lavoro di montaggio di episodi concatenati all’interno di una narrazione spaziale unitaria. I vetri sovrapposti alla facciata indicano sin da lontano la presenza dell’edificio. Il loro addensarsi all’angolo sottolinea l’ingresso al quale invitano. Da questo si diparte un percorso scandito da punti notevoli e caratterizzanti, ciascuno individuato da una particolare connotazione funzionale, che conduce l’utente ad attraversare l’intero edificio e, grazie a una elegante scala posta in un punto strategico, a recarsi al piano sottostante. La colorazione della facciata, attraverso l’illuminazione artificiale, sottolinea, nelle ore notturne, una strategia che rifiuta di essere aggressiva per diventare, invece, suadente e persuasiva.
Beh...dentro poi lo spazio è un connubio tra future-design e eleganza...è qui che vado sempre a comprare la coca-cola al caffè: la Blak Coke. Veramente buona e very cool il design; la bottiglia poi è fatta in alluminio. La particolarità di questa bevanda è che nn la riesco a trovare da nessuna altra parte. E così mentalmente ogni volta che vedo l'opera di Saee mi ricordo l'aroma di caffè e il gusto coca-cola che provo quando faccio una capatina dentro il drugstore.
Message for Truciolo:
ho messo le foto sul mio account di flickr...se hai problemi a visualizzarle più grandi eccoti il link:
:::CLICCA QUI:::
Ho preferito fare un post sul blog per condividere con tutti questa fettina di Parigi. Spero di n essere stato troppo noioso...ehehehe...
A bientot
3 commenti:
mitico, io l'avevo fotografata di sera ma era venuta tutta sfuocata!
veramente bella, e saee e' un grande, uno dei tanti giovani che "ce l'hanno fatta"!
a presto,
- dag -
bella delgiu, mi associo a dag, e penso che tu abbia praticamente la collezione di foto piu' numerose sull'opera in internet... io l'avevo vista dalle foto dello stesso, ma anche di notte con da tutti i punti di vista, hai battuto lo stesso saee...
coca e caffe'... evvai di caffeina, ma riuscivi a dormire dopo un bibitone cosi'?
ciauuuuuu
Ma ciao fratelli madeincalifornia!!! eccoli qui i miei compagni d'avventura.Appena ho un attimo posto una puntata del nostro viaggio verso san francisco..ehehehe..si ci sto mettendo tantissimo...praticamente fra poche settimane è passato già un anno..sigh...ma quandè che ripetiamo l'esperienza??? abbiamo lasciato tante cose da fare e da guardare...mi piacerebbe tornare...beh dai fra poco pier ti arrivano il vito e massi!!!
Ah Pier...che ne dici di mettere una fotina nel tuo profilo così quando commenti ti vediamo...eeee daaaaaiii!!!
ciao cari...eeee..che *azzo ti guardi fenocchio????
ahahahah...
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