Prologo: da buoni made in italy che siamo cosa possiamo fare per farci riconoscere??? Arrivare in ritardo ad un appuntamento fissato con nientepopodimenoche : Eric Owen Moss, l’architetto di Culver city in Los Angeles.
Il ritardo accumulato sulla Santa Monica ( la 10) è però servito a qualcosa, infatti l’appuntamento con Moss viene spostato alle 15 e ci viene offerto un tour guidato nei meandri della Sci_arc. Ok, parcheggiamo davanti allla facoltà ( finalmente un park gratuito) ed entriamo dentro questo edificio che assomiglia un pò ai Docks Dora di Torino, una stecca lunga a 2 piani, con le aule, i laboratori modelli e gli spazi adibiti alle mostre e alle revisioni dei progetti al piano terra, la biblioteca, gli uffici amministrativi, i lab. Informatici e sala Plotter al piano primo.
Siamo emozionati, dall’Italia abbiamo avuti i contatti con quelli della sci_arc solo via mail, solo Truciolo conosceva già tutti trovandosi già in California da un po’…è infatti grazie a lui che siamo riusciti a portare la nostra mostra Art/Architecture lì e a strappare un’intervista a Moss.
Il contatto via mail era *endy, la responsabile eventi, che si presenta a noi in tutto il suo splendore! E meno male che era carina e brava, perché noi dall’italia speravamo proprio che fosse così…. *endy è un a giovane fanciulla che sembra esser l’incarnazione della sua omonima del racconto di Peter Pan, occhi azzurri e capelli chiari, si veste con colori abbinati e accessori ricercati, con i tatuaggi nei punti giusti ( nel senso che sono piccoli e graziosi) ecc ecc…praticamente uno zuccherino. Ha un carattere molto dolce ma allo stesso tempo professionale, il contrario della Lindsley, la segretaria/collaboratrice di Moss, ragazzona alta e bionda e un pò meno simpatica, sembra una tedesca. Con *endy i toni sono subito scherzosi, meno male, perché dall’italia nei giorni antecedenti alla partenza ci sono stai dei disguidi con le mail, lei era un po’ arrabbiata e Truciolo a sua volta disperato.
Ok, siamo pronti per il tour della sci_arc, la nostra guida sarà *ynona, ragazzotta asiatica e molto interessata al fatto che siamo arrivati dall’italia a visitare la loro facoltà. Ci dice subito che siamo nel periodo in cui gli studenti sono in vacanza, infatti la situazione è molto tranquilla...vacanza si fa per dire, perché gli studenti della sci_arc vanno a scuola tutto l’anno, anche d’estate, pechè pagano un fracco di soldi, 19000 USD solo per l’iscrizione, a cui poi bisogna sommare il vitto e il dormire, i trasporti, i libri, i materiali per i modelli, il portatile, i libri…insomma la guida dello studente ( come la nostra del Poli ma più cool) stima un cifra che si aggira ai 40000 USD l’anno…Allora è vero, come vediamo nei film, che i genitori americani mettono i soldi da parte per gli studi universitari dei figli fin da quando sono piccoli…pazzesco!!! Troviamo degli studenti che lavorano ad alcuni plastici, alle loro scrivanie….tutti che modellano con dedizione spesso fino a tardi notte e quindi in molti si sono ricavati degli spazi dormitorio vicino alla propria scrivania ( letti a castello e divani). Alcuni stanno facendo revisione con un docente su degli studi di superfici tridimensionali fatti con fogli di schiuma flessibile e tagliati al laser. Praticamente da uno studio geometrico molto semplice il tutto viene elaborato con pieghe e deformazioni e poi riprodotto in serie di evoluzioni, il tutto per la RICERCA di nuove forme spaziali da indagare. I fogli hanno dei colori molto sgargianti e riusciamo a rubarne un pezzettino per ricordo ( ne compreremo poi un pò di sheet al depot della facoltà, il negozio che vende materiali per plastici più rifornito che io abbia mai visto). I ragazzi sono molto tranquilloni, sono cordiali e rispondono alle nostre domande. Girano con skate e monopattini per andare da un capo all’altro della facoltà. *ynona ci porta al laboratorio dove si lavorano il legno e i metalli e facciamo la conoscenza delle macchine con tecnologia CNC. L’ho sempre e solo vista sui libricini di architettura, questa meravigliosa macchina adibita al taglio di superfici usata per i plastici architettonici e per i prototipi di design. Loro ne hanno due: una a tre assi di taglio e una 3-d printing station che scolpisce le superfici di solidi di vari materiali: legno, plastica, alluminio, tramite file CAD E CAM. Nel laboratorio vediamo in azione anche un bed laser cutter, che sta tagliando i fogli di schiuma di cui parlavo prima, producendo tante piccole cornicette che poi gli studenti piegheranno per creare dalla superfici i volumi. Cavolo, questi studenti nn saranno solo degli architetti, ma anche falegnami, saldatori…..Come diceva un grande che ho conosciuto a Parigi ( Truciolo, Vito e Sandro voi sapete di chi sto parlando ) : un’architetto prima di disegnare deve toccare con mano il materiale, e capire le sue caratteristiche, il peso , quanto porta…solo dopo si può mettere a disegnare un dettaglio come si deve!!! Il giro finisce in biblioteca, molto fornita ( hanno le nostre riviste di architettura italiane), ma qui gli tiriamo gli schiaffi, la nosta del Vale è molto più ricca di testi.
Ok, dopo aver scattato un migliaio di foto e aver filmato il tutto siamo pronti per l’incontro con Moss….o quasi…azz abbiamo dimenticato il laptop in macchina…ci serve per il filmato dei modelli da mostrare….scappiamo io e Pier e lasciamo Apo con Dag a fare la conoscenza con Moss. Entriamo nella stanza adibita alle riunioni dei docenti, un grande tavolo in mezzo alla stanza, le bottigliette d’acqua sopra e Moss che ci guarda con i suoi occhi azzurri di ghiaccio.* endy di fronte a lui a prendere appunti, dag a fare le foto, io posiziono la videocamera e Apo e Truciolo pronti all’attacco….Risultato? 1 a 0 per Moss, nn vale giocava in casa!!!!
Moss infatti chiede ad Apo di illustrare la sua ricerca, o metodo di progettazione come lo si vuole chiamare, ma nn riusciamo a convincerlo …o meglio, fa delle critiche sensate e precise…finalmente, dopo tutti questi anni di mostre in giro per il mondo troviamo un mega architetto famoso che ci fa il *ulo…..critica il fatto che si assumi come pianta un quadro costruttivita e se ne realizzi una versione tridimensionale…ci chiede il perché proprio una pianta? Perché nn una sezione? un prospetto? E con quale criterio si estrudano i colori del quadro? E perché si associa un linguaggio architettonico ad un dipinto piuttosto che un altro? Che bello…finalmente ci divertiamo…dobbiamo dimostrare che nn siamo dei fanfaroni… Allora partiamo con la storia delle sensazioni, che un’architettura deve suscitare delle emozioni e rimanere nel ricordo del visitatore…uno studente sente che quel quadro è associata ad un linguaggio architettonico di un certo tipo……di giocare con i colori come tridimensionalizzazione, di creare degli spazi reali tramite una visione prima bidimensionale, e poi treddì. Della necessità di realizzare nn solo visioni rendering ma anche plastici reali per capire lo spazio , dell’associare i formalismi e i cromatismi dl quadro ad un linguaggio architettonico contemporaneo…..insomma, riusciamo a convincere Moss, la MOSTRA SI FA!!!!!!! Siamo alla SCI_arc!!!!!
Riprendiamo la 10 per tornare in albergo, iniziano delle discussioni costruttive sul metodo di progettazione quadro/edificio. Anche io trovo che nn sia così adatto sempre, ma stiamo parlando di un metodo insegnato ai ragazzi del primo anno della facoltà di architettura ITALIANA…..è Già MOLTISSIMO arrivare alla fine dell’anno e consegnare un 100 del progetto, un plastico, rendering, fotoinserimento e dettaglio al 20 della facciata….loro, gli studenti dell sci_arc al primo anno modelleranno già con Maya in quattro dimensioni ( con il vettore tempo come quarta dim) e realizzeranno i primi plastici con dettaglio 1:1, ma azzarola, pagano una retta devastante e hanno i migliori professori sul mercato che ti seguono ogni giorno e ti fanno studiare delle figate, altro che i nostri corsi paccosi con laboratori che nn sto nemmeno qua a citare…..
Cmq arriviamo finalmente nel nostro nuovo albergo, e scopriamo che nn abbiamo una semplice room for four, ma un appartamento tutto per noi!!! Con cucina, salotto, bagno e camere da letto e vista su piscina….it’s so cool…pensate che una sera ci siamo addormentati senza lavare i piatti, e la mattina seguente qualche adetto alle pulizie ce li ha lavati!!! Scopriremo poi che tutto ciò aveva un prezzo…..una settimana al Century Club sulla Wilshire=1200 USD…..sti cazzi!!!!
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