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II.Abolizione del traffico.
Tutti, ma proprio tutti ( tranne i corrieri e chi abita fuori) usano la bicicletta. Così ci affittiamo quattro bici stile Graziella nere fiammanti con tanto di catenaccio allegato…pesava più la catena che la bici tanto per intederci. Dietro il nostro Hotel cè infatti un ciclista che affitta e vende bici…porca miseria ma quanto costerebbe comprarle? I prezzi si aggirano dai 200 ai 700 euri...ma quanto costano le bici ad Amsterdam??? Ce ne sono di ogni tipo, anche in stile Harley con tanto di disegno aerografato sulla scocca…Cmq per otto dollari + assicurazione e cento euro di cauzione siamo pronti per girare e immedesimarci negli abitanti di Amsterdam.
Le chiediamo rigorosamente con hand break, perché in Olanda vanno quelle con il freno che funziona pedalando al contrario…umm..io quando giravo con la mitica BMX nel mio quartiere ero solito prendere velocità e poi pedalare al contrario per un bel po’ di metri…senza problemi di inchiodare!
Cmq il ciclista sembra nn capire che abbiamo bisogno di una bici un po’ più bassa…o almeno una regolata alla sella…cavolo nessuno di noi, a parte Dag, toccava con le selle impostate in modalità standard..e cioè per l’olandese medio..infatti i ragazzoni Olandesi sono dei giganti..tutti alti, spalle larghe e biondi…Una sera in un locale pieno zeppo di solo Olandesi ci sentivamo dei nanetti…ehehehe
Una volta saliti in sella capiamo che nn cè storia..è tutta un’altra vita!
Girare per Amsterdam in bici è una goduria, ovunque ci sono piste ciclabili, anche fuori città…devi solo fare attenzione durante gli attraversamenti pedonali ai tram..sembra che nn abbiano i freni. Ogni bici è dotata di un dispositivo meccanico che blocca la ruota posteriore girando la chiavetta, da nn dimenticare attaccata. Cmq il nostro bel catenaccio lo mettevamo sempre.
E si sa, l’architettura si adatta alla società, nn solo al sito o alla storia del contesto…l’architettura è l’arte al servizio dell’uomo…quindi…La città si è attrezzata per creare un mega parcheggio di biciclette vicinissimo alla Central station.
Il progetto dei VMX architects è un la materializzazione di un flusso come prerequisito di una superficie continua. Il bicycle-flat o fietsflat( in Dutch) è stato disegnato nel 1998 e realizzato nel 2001 e consiste in un percorso ciclabile continuo che si piega. Nel processo di potenziamento delle infrastrutture, la municipalità di Amsterdam, decise di rendere libera l’entrata alla piazza della Central Railway Station alla massa di biciclette, costruendo un parcheggio da 2500 biciclette. VMX architects ha disegnato una struttura su tre livelli, generata da una striscia continua per una lunghezza di 110 metri. Le biciclette possono essere parcheggiate per entrambi i lati del percorso interno. Utilizzando come riferimento le differenze di altezza della stazione, il volume in prospetto si inclina di 3 gradi. L’asfalto rosso caratterizza il percorso come un tappeto. Esistono delle scale per salire fino all’ultimo piano, ma tutti i ciclisti si divertono ad usare il percorso ciclabile. Questo parcheggio diventato un nuovo tipo di public space contemporaneamente diventa un’icona della città di Amsterdam.
I. “Divertirsi” la sera.
Si parte…
Team: Me, Dag, Giogiò e Andrea.
Arriviamo ad Amsterdam by car, partendo dalla fredda Torino alle 5 am e arriviamo alle 18 nella città della droga, sesso e di Rem Kohloas…( riprendo le parole del buon Sebastian, giovane architetto polacco dello studio Micha de haas ArchitectureBureau ). Ci mettiamo un po’ per trovare l’albergo, anche perché la viabilità è molto condizionata dalla presenza delle piste ciclabili, infatti ad Amsterdam e sembra che la bicicletta la fa da padrona. Anche la pianta radiale della città nn ci aiuta, abituati all’ortogonalità precisa di Torino. Cmq ci troviamo ad Amterdam per un concorso internazionale di architettura, in una settimana lavoreremo nello studio di un “giovane” architetto che è già stato pubblicato sul The Phaidon Atlas of contemporary world arhitecture con un suo progetto : l’Alluminium Fabric. ( Tanto per intederci tra i nostri architetti italiani vi è pubblicato Renzo Piano).
Recandoci allo studio notiamo dalla cartina che si trova veramente vicino al centro della città, praticamente ad un centinaio di passi dalla Market Square, dove cè il primissimo edificio realizzato:
ma essendo pieno giorno nn ci accorgiamo di una piccola ,ma interessante particolarità..ehehehe..Pratiocamente la via dello studio è una delle stradine perpendicolari alla strada con canale che ospita il famosissimo RED LIGHT DISTRICT….ma perché nn ce l’hanno detto gli architetti dello studio??? Cavolo era la prima cosa da sapere!!! Vabbè…noi nn ci mettiamo tanto a scoprirlo, infatti la prima sera, dopo una cena in un ristorante argentino, ci ritroviamo vicino allo studio e davanti ad una vetrina…poi un’ altra..e un’altra ancora…ragazzi ci siamo!
Che scasso, fa effetto vedere questa particolare situazione…per noi giovani maschietti la cosa è alquanto divertente, basta nn pensare…infatti la situazione sotto il punto di vista etico o del solo rispetto della donna è veramente inquietante…ma si sa, è il mestiere più vecchio del mondo, è sempre esistito e sempre esisterà…cmq nn è il luogo per fare del moralismo spiccio anche perché nn ne sono capace.
Cmq Lainz ai tempi mi aveva detto che cè il pericolo di innamorasi di queste ragazze..e io come S.Tommaso, nn ci credevo se nn …emmm..guardavo…
Cavolo, nn te ne innamori ma le tipe sono bellissime, hanno un fisico da copertina! Il meglio del meglio..beh...basta nn allontanarsi dal viale principale, perché ad effetto gradiente peggiorano sempre di più…cmq è ufficiale! Questo posto è il migliore per un addio al celibato!! Eheheeh…( ah, meno male che Ele il mio blog nn lo legge mai... :-)
Non sappiamo diciamo del prezzo, ma per sentito dire un’avventura in vetrina si aggira sui 50 euri…ma nn sai se è vero e nn sai cosa succede dentro fino a quando nn ci entri…E’ inutile dire che da quella sera in avanti la nostra passeggiata digestiva dopo cena aveva come tappa fissa quel quartiere…
Vi descrivo la situazione, due strade con al centro il canale, dove vi passano barchette di ogni genere e stazza con su giovani che cenano o aperitiveggiano navigando per i canali della città. Ai lati delle due strade pedonali vi sono le vetrine con le donnine che sfoggiano le loro curve e ammiccano e ti invitano ad entrare appena incroci il loro sguardo…E chi passeggia per questo quartiere? Oltre a giovani osservatori troviamo coppie, famigliole, gruppi di anziani turisti e scolaresche…davvero..che scasso quando vedi un gruppo di venti persone che aspetta fuori il loro compagno di scuola che dopo essersi avventurato in vetrina esce e riceve un glorioso applauso di vittoria…ahahahaha…Le vetrine sono rigorosamente out of limits per i fotografi, con tanto di cartello di divieto…le donnine infatti se si accorgono di essere immortalate sfoggiano il loro dito medio…abbastanza arrabbiate alcune escono fuori..e così ti capita che alla prima foto due ragazze vestite solo di intimo escono dalla loro vetrina e ci cazziano e controllano se le abbiamo fotografate…ahahaha…grande Dag falle vedere le foto del pomeriggio..eheheheh…
Non vi stupite se qualche pusher di colore vi chiede se volete della “ Coca”, basta nn rispondergli e te lo scolli.
Diciamo che è un posto “caratteristico” da visitare…
Foto made by Dag( nn tutte).