14 January 2007

La ricerca della felicità_The pursuit of happyness


George Washington quando ha scritto la dichiarazione di indipendenza poneva come uno dei principali diritti quello della libertà. La libertà di vivere una vita. Tutta la vita è incentrata su una cosa: la felicità. La felicità esiste ma siamo destinati a correre, inseguirla per trovarla… E Chris Garden la insegue sempre , tutti i giorni , su e giù per le strade di una S.Francisco del 1981, sulla metro, sui taxi. Questa felicità è un lavoro. Chris Garden è un giovane di colore sposato e con un bambino, appena fatto il grande passo con la moglie acquista in batteria una serie di scanner portatili per le radiografie, una sorta di macchina a raggi x però più complessa e il doppio più cara come dice lui stesso. E così che Chris ogni giorno della sua vita esce la mattina presto da casa per vendere gli scanner, accompagna il suo piccolo figliolo ( con tanti bei trucioletti) all’asilo gestito da una anziana signora cinese proprio a Chinatown, a 130 dollari al mese. All’asilo però non sanno come si scrive felicità, e fanno vedere Love Boat e i Bonanza ai bambini, e fuori sul murales del muro con l’arcobaleno cè scritto Happiness ( con un bel fuck aggiunto con la bomboletta L) e non happyness.

Chris gira per gli ospedali e gli studi medici della città della nebbia alla ricerca di qualche medico che sia interessato al suo prodotto. Gli scanner appaiono come delle casette porta animali, ma sono molto pesanti. I giorni passano, ma gli scanner non si riescono a vendere. L’affitto, le multe, l’asilo però sono da pagare. Chirs parla di momenti che compongono i tasselli di un’esistenza, ogni momento ha un titolo. Il momento “mattina” appunto narra dell’inizio della sua giornata, quando aspetta l’autobus e un barbone indicando il suo scanner vaneggia che sia una macchina del tempo. Ma i momenti che si susseguono durante il film sono sempre più tristi e angosciosi. L’unica fonte di guadagno sono le sue macchine scanner, ma il momento “stupidità” è il primo di un’escaletion di eventi catastrofici che porteranno Chris e il piccolo Christopher a passare la notte in un bagno pubblico della metropolitana. Chris è un ragazzo molto intelligente, non è laureato , ma ha fegato da vendere. In pochi giorni riesce a risolvere il rompicapo del cubo di Rubik, che è stato regalato a suo figlio, capendone il meccanismo. ( Anch’esso è un algoritmo). Il ragazzo è molto sfortunato ma riesce a diventare amico di pezzi grossi della finanza di S.Francisco, e con il suo modo di fare riesce a entrare in un corso di apprendistato da stagista ( non retribuito) per diventare Booker. “Non serve una laurea, basta essere bravo con i numeri e saperci fare con la gente”. Ma al corso, alla fine ne passerà soltanto uno e non è detto che passi quello che abbia raggiunto il massimo dei voti nel test finale. Ci vuole qualcosa di più.

Il film ha come regista l’ italiano Gabriele Muccino e il protagonista del film è il mitico Will Smith. Chris è un ragazzo grandioso, gli succede di tutto, perde tutto, ma nn demorde mai, diventa sempre più tenace, la sua spina dorsale è di acciaio, ma la sofferenza lo avvolge in una spirale senza fine. Anche fino a quando lo stato gli toglie la macchina, attinge direttamente al suo conto corrente e lo prosciuga per pagare i debiti, viene lasciato dalla moglie e viene sfrattato di casa. La ricerca della felicità continua. Durante il film ti aspetti che succeda qualcosa di positivo, che tutto si metta per il meglio e si risolva, ma questo nn succede mai…Rimangono solo 21 dollari nel conto, ma Chris non lascia perdere, studia la notte, praticamente non dorme mai, lavora anche il weekend cercando di vendere i suoi scanner e di giorno segue il durissimo corso di economia a cui solo uno passerà. Tutto senza mai lasciare da solo suo figlio. La vita è dura, ma quella di Chris è la più dura di tutte. Nel film Chris piange solo due volte, uno è un brutto momento e l’altro è bello.“ Non permettere mai che qualcun’altro offuschi i tuoi sogni e che dica che nn sai fare qualcosa, perché è lui che non la sa fare”. Il film è tratto da una storia vera e Chris Garden nel 2006 ha venduto una parte della sua azienda per svariati milioni di dollari ;) ....era da tanto che non vedevo un film così bello.

14 commenti:

Unknown said...

Sembra che si stabilisca una specie di ponte radio a volte...
Anche io l'ho visto... Venerdì sera.
Mi sono angosciato, mi sono messo in ansia, mi sono perfino commosso... ma se per caso ti manca un pò di spinta, è il film giusto per darti la carica.
Willy Smith da Oscar. Qui lo dico, qui lo confermo.
Grande DADE mi hai colpito con questo post!

DAVIDE DEL GIUDICE said...

Grande Kris!

hai detto sante parole, ti dà una carica speciale questo film. E' un film davvero angosciante, ma allo stesso tempo fa riflettere. Speriamo che Will venga premiato come si merita.

un cinque x Stefania, la sorella di DAG, per aver scelto questo film ieri sera ;)

Unknown said...

si si glielo do pure io il 5 virtuale! Ottima scelta.

Dovrebbero vederlo in tanti questo film, penso renda migliori.
Forse più umili.

;)

Roby said...

anche io anche io lo voglio vedere...
uffi...
appena ho tempo me lo viaggio...
;)

Stefy said...

Ringrazio per il 5...molto molto gradito :)
Il film è piaciuto tanto anche a me.. quando lo guardi è come se si fermasse il tempo ... e ad un certo punto nn fossi più seduto su una "scomoda" poltrona del cinema..ma lì insieme a Willy...e cominci a seguirlo..corri quando corre per inseguire disperatamente i suoi scanner...soffri con lui quando si ritrova a dover dormire con suo figlio in una toilette della metropolitana..e sorridi di vera gioia quando finalmente incontra la FELICITA'!!

Buona "ricerca" a tutti!!! ;)

Stefy (sorellina di Dag)

DAVIDE DEL GIUDICE said...

x Roby:

si te lo consiglio vivamente.

x Stefy:

grandissima! Le emozioni che si provano con Willy seguono il suo percorso angosciante fino ad arrivare alla commovente felicità ;)

tra l'altro oggi su rai 1 da Pippo baudo c'era Muccino e Will che venivano intervistati...Will è un mito, da quando era il principe di Bel Air!

Roby said...

@Dave:
Andrò domani sera...
;)

Anonymous said...

L'ho visto ankio! :)
Concordo perfettamente con tutto quello che avete commentato sul film.
bello bello davvero!

Gigia

giorgio comoglio said...

IO NON CONCORDO AL 100% CON I VOSTRI GIUDIZI....
SONO ANDATO A VEDERLO SABATO SERA...E FORSE PERCHE MI ASPETTAVO MOLTO MOLTO...DA QUESTO FILM....BEH...MI HA UN PO DELUSO...
98% DEL FILM E' SOLO SFIGA E CORSA (IL CINEMA ERA PIENO FACEVA UN CALDO PAZZESCO E WILLY CHE CORREVA TI ACCELERAVA LA SUDORAZIONE) GLI ULTIMI 5 MINUTI (FORSE MENO) INVECE CHIUDONO IL FINALE ....MA IN UNA MANIERA COSI STRINGATA CHE E' PER QUESTO CHE MI HA DELUSO UN PO....DICIAMO CHE SE FOSSE PER LA VIDEOTECA DI CASA NON LO COMPREREI....

SE QUALCUNO VOLESSE VEDERE UNA COMMEDIA SENTIMENTALE BELLA....CONSIGLIO UNA "OTTIMA ANNATA"--- IL REGISTA BEH LO CONOSCERETE TUTTI...
CIAO
GIORGIO

Unknown said...

un ottima annata è bello, anke a me è piaciuto. l'ho visto appena è uscito
scott, nn sono io a dirlo, è un ottimo regista, sopratutto cn Crowe cm attore, ma ho trovato la storia un pò confusa e con un finale "obbligatorio" dove il protagonista rivede un pò la sua moralità.
CMQ MI E' PIACIUTO !!!
nulla a ke vedere xò cn Pursuit...
Xkè dici "98% DEL FILM E' SOLO SFIGA"? Secondo me,vista da noi si, xò il protagonista qll purtroppo era la vita. Poi lui le "sfighe" le ha convertite in forza d'animo, ed ha realizzato il suo sogno... fare il broker. Se voleva solo sopravvivere continuava a piazzare gli scanner e andava a fare il cameriere o il lavacessi... no? cmq mi piace qst spirito critico!!! DAJE'!!! ;)

giorgio comoglio said...

98%.....
secondo me si poteva fare il racconto della sua vita da sfigato alla ricerca della felicità per il 60% del film (quando dico sfigato penso ai 2 modi assurdi di perdere gli scanner...che mi sono sembrati un po esagerati e patetici!!!...)e poi magari raccontarci e farci vedere come sapeva gestire la sua felicità e magari portarla ad altre persone....perche se non mi sbaglio sono comparse 3 slide (il 2% del film) scritte che dettavano il tempo negli anni e che spiegavano come sarebbe andato avanti il suo lavoro.

DAVIDE DEL GIUDICE said...

Ormai non è più il finale a fare grande un film, ma cosa cè prima. Io trovo che la concatenazione di disgrazie ti porta a soffrire con Chris e alla fine, nella sua immensa umiltà, festeggi il suo obbiettivo quando lui si applaude nella folla, nella totale indifferenza altrui. Davanti ai capi accenna solo quegli occhi lucidi, che però sono carichi di significato. Quel momento è molto intenso, dura pochi secondi ma è studiato magistralmente. Tu spettatore non ce la fai più e ti liberi in un sospiro di sollievo insieme a Chris e chi ha voluto( e sono tanti a quanto pare) hanno pianto . Pochi attimi e il film cambia piega e tutto finalmente si risolve. Come dice giò sarebbe stato bello vedere il "dopo", ho letto che il vero Chris oltre ad essere diventato miliardario ha aiutato molti homeless di S.Francisco e di Chicago creando delle fondazioni benefiche. Lui stesso andava a distribuire scarpe e vestiti. ( la storia degli scanner non è menzionata, forse è stata un'aggiunta cinematografica) . Ma secondo me è meglio così, poche scritte e poi l'immagine di lui e il piccolo Christopher che camminano sulla strada ( su su dalle parti della Lombard Street penso)e sullo sfondo si vede la baia di S.Francisco. E' un finale che non cade nella banalità del " e vissero felici e contenti" ma ti lascia quel sapore in bocca di vittoria e di liberazione dalle disgrazie tramite poche e rapide immagini molto commoventi ;)

morgan said...

Cari tutti, ho visto finalmente il film ieri, mi ero ripromesso di vederlo da quando nei trailers avevo notato che era stato girato a San Francisco.
Devo dire che io come penso anche Davide l'abbiamo visto con un ottica diversa e ossia con chi ha vissuto con mano la sensazione che in california ci sia qualcosa di diverso, e che li se hai un sogno e se ti sbatti un casino lo puoi veramente realizzare!! Magari passi attraverso la merda e l'umiliazione, ma alla fine se ti danni per il tuo sogno riesci a realizzarlo.
Questo perchè è diversa la società nella quali lavori. Forse lo stato ti prende i soldi in banca se non paghi le tasse, ma obiettivamente ti danno la possibilità e se hai le carte vincenti te le puoi giocare tutte.
Ecco questo qui in italia non funziona, e di questo ne sono molto dispiaciuto.

DAVIDE DEL GIUDICE said...

Ottimo Morgan!
si è propio così, il famoso sogno americano che è stato tritato e servito in tantissimi film ( vedi quelli con Tom Cruise es. "Cocktail", o quelli con Michael J.Fox..."il segreto del mio successo" ecc) viene amplificato e mostrato in chiave diversa...e poi e poi...ci siamo stati a S.Francisco ed è un grandissimo piaciere rivedere questa città ambientata negli anni '80...tra l'altro bellissima la metropolitana, noi nn l'avevamo vista ;P