Alle nove in punto siamo davanti all’IIC, ci apre Carla che arriva poco dopo di noi, con la sua bmw z4 color verde militare decappottabile.
Dopo i saluti siamo già al lavoro, la mostra deve essere pronta prima di partire alla volta di S.Francisco. Ad un certo punto, erano le 11 Am , Apo ha un’illuminazione: "Che bella luce che cè oggi!no, nn possiamo rimanere tutto il giorno qui dentro, andiamo al mare” e così, tutti in macchina verso VENICE BEACH!!!
Venice è un distretto della parte Ovest del municipio di Los Angeles. E' conosciuto per la spiaggia (Venice Beach) ed i canali (da cui il nome), ma anche per l'aspetto 'bohemien' della sua area residenziale e per la folkloristica passeggiata lungomare (Ocean Front Walk).
Venice fu fondata da Abbot Kinney nel 1905 sul modello rinascimentale della città di Venezia (canali, gondole e gondolieri annessi) con l'idea che diventasse un importante centro di turismo e divertimento cosa che fu un realtà sino agli anni 20. La scoperta del petrolio con il conseguente inquinamento dei canali per lo più asfaltati e trasformati in strade ed un pauroso incendio che distrusse completamente il molo e le sue installazioni segnarono l'inizio del declino del distretto. Solo negli anni 80 l'amministrazione losangelina ha intrapreso una politica di recupero della zona, che da quartiere 'hippie' e degradato della metropoli si è oggi (2005) trasformato in un luogo di residenza ambitissimo.
Venice è per lo più costituita da villette in legno o case base delle forme più varie e variegatamente colorate se non decorate con veri e propri murales; tra gli edifici più originali c'è il museo a forma di cannocchiale costruito da Frank Gehry.
Venice Beach è una delle mete più turistiche dell'intera area di Los Angeles, per via delle vie ciclabili e pedonali che costeggiano il mare, popolate da una comunità eterogenea dove si mescolano giocatori di hockey a rotelle , bellezze statuarie sui pattini, artisti di strada e seguaci di filosofie orientali che al tramonto meditano di frontre al sole calante. Famosa è la palestra aperta sulla spiaggia dove far sfoggio dei propri bicipiti.
Arriviamo in un parcheggio all’aperto nn a pagamento, cavolo però fa caldo e io ho addosso i jeans, ma nello zainetto ho un paio di pantaloncini…e allora cambio ( in macchina…) e pronti per la spiaggia. Di fronte al parcheggio troviamo una palestra della catena GOLD Gym….
Circo, zoo, mostra di stranezze: chiamatela come volete, amici, non ha nessuna importanza, purché la consideriate quando dovete andare ad allenarvi. La Gold 's Gym è la catena di palestre miste più grande del mondo. Attualmente conta 3 milioni di iscritti. Il fatto che la palestra più importante sia situata al confine col territorio della malavita amplifica ulteriormente la sua immagine di luogo dove ci si allena in modo violento. “Siamo la Harley-Davidson dell'industria del fitness e lo saremo a lungo”, promette Derek Barton, vicedirettore generale senior di marketing, che dal 1985 lavora per rendere la catena “un classico”.
Quelli che amano la Gold 's la amano in modo assoluto.
Un tizio made in italy è riuscito a conoscere il grande Schwarzy, andate a leggere la sua storia qui.
Una delle opere di architettura contemporanea da visitare è il “binocolo” di GEHRY…il Chiat Day Building del 1985-91 ha visto l’architetto collaborare con Oldenburg e van Bruggen.La particolarità dell’edificio è l’entrsta a forma di binocolo.L’intenzione originaria era di far realizzare l’interno dell’edificio da dieci artisiti, ma alla fine prevalsero due sale per conferenze progettate da Mike Kelly. Scoprire che cosa succede quando un’artista partecipa realmente alla realizzazione di un progetto è servito a Gehry da ispirazione per ulteriori collaborazioni.
Dopo un completo servizio fotografico l’appetito si fa sentire, di star bucks nn ne vogliamo sapere, io ho una fame bestia e cerchiamo un ristorante che ci soddisfi…la scelata cade su un mexican restaurant…Il posto è carino e tranquillo, mangiamo vicino alla vetrina, ma la vetrina nn cè, è tutto apetro, cè solo un muretto e fa molto estivo.I camerieri ci portano dei tacos e salsa per aperitivo, poi si ordina l’impossibile…morale: un bel burrito ricco di carne, fagioli neri , insalata e salsa piccante per il mio fegato che ormai incominciava ad abituarsi all’american style.
Dopo pranzo ci rechiamo verso il Pier( no, nn è Truciolo detto alla milanese), il molo di Santa Monica…tutto in legno, che arriva fino al mare e attraversa la spiaggia. Trovo una bancarella che vende souvenir tipici californiani e io nn resisto e mi porto a casa una mini tavola da Surf…per 8 dolllari…nn ho nenake trattato, era troppo bella e il prezzo mi sembrava accettabile…arriviamo fino in fondo al molo, lì troviamo un chiosco che vende anche i fottutissimi stamps per lae cartoline….era da un po’ che io e dag scleravamo per trovarli…costano un dollaro l’uno, e li vendono in una macchinetta particolare…appoggi i quarti di dollaro nelle fessure, poi titri una manovella che si ciuccia i soldi e rilascianola ti dà indietro i francobolli, che sono protetti all’interno di un cartoncino spesso.Al banco cè un bambino che vuole comprare un gelato, alto almeno 50 cm, ehmm volevo dire 127 inches, passa un’omone che gli dà uno scappellotto sul capo e il bimbo con toni da macho sentenzia: "HEY MAN!”, ma grandissimo…questa frase è abbastanza tipica tra i californiani, la dici come per dire:” ehi, ma che stai facendo”!!!
Dopo aver ammirato il panorama, davanti a noi abbiamo l’oceano Pacifico, tornando indietro ci imbattiamo in un set dove stanno girando uno spot pubblicitario…
e anche un’altra cosuccia…torviamo un gioco veramente carino( sul Pier era pieno di sale giochi), cè una vasca piena d’acqua con sei navi, inserisci un dollaro e con il timone e una leva puoi comandare una delle navi per un tempo limitato…allla fine si rivela una ca**ata...perché le navi sono lente e nn riesci a cappottarle…
Ci facciamo la strada del ritorno nn più camminando per il lungo mare, ma direttamente sulla spiaggia…vicino corre una corsi di asfalto adibita agli skaters, ai pattinatori, alle bici e altri mezzi strani come tricicli per grandi che puoi trovare solo in California….
Il sole sta per calare e Dag si diletta a scattare delle belle foto immortalando anche le torrete tipiche di Bay Watch…
È ora di andare a prendere Truciolo che esce dal lavoro…
Decidiamo di cenare vicino al suo studio…cè un grande centro commerciale e lo studio si trova sul tetto piano del complesso, la prima volta cè stato difficile trovarlo ( ma anke Truciolo ha avuto dei problemi )…
Mangiamo in un locale particolare, sembra di mangiare vegetariano…siamo solo noi…io ho dei problemi con la tipa dietro al bancone, nel senso che nn riesco a capire e neanke a sentire ciò che dice…parla pianissimo e in più cè un a musica latino americana melodica smielata a palla…nn ce la faccio proprio…parlava in un messicano – americano…zero…nn c’era comunicazione tra me e lei…vabbè, grazie all’interventi di Truciolo riesco a portarmi al atavolo la mia insalata ( vi ricordate il portachiavi della chiave per la porta del bagno? Era enorme).
La serata la passiamo su SUNSET BOULEVARD!!
alla prossima!